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- IL PLEBISCITO TRUFFA DEL 1866

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Pubblicato da in Cronaca ·
Tags: Truffa1866

A PROPOSITO DI REFERENDUM FASULLI, L’ITALIA IMPEDISCE L’ACCESSO ALLE SCHEDE DEL REFERENDUM DEL 1866.




Allora sorge spontanea una domanda: chi è l’imbroglione patentato?


Riporto il comunicato di don Floriano Pellegrini, di Forno di Zoldo.

Mi scrive un noto ed insospettabile studioso Sul plebiscito del 1866 ci sono moltissimi dubbi. Qualche anno fa un amico aveva appena iniziato lo spoglio delle schede di voto, ed ha avuto al certezza che ci fossero stati dei brogli, molto evidenti. Purtroppo, la ricerca non si è conclusa, perché è stata chiusa la sezione alla Giudecca, dell’Archivio di Stato a Venezia (dove stanno le schede), e quindi le casse che le contengono sono ancora sigillate come all’origine (!) e non sono più consultabili”.
Sono trasalito: come è possibile che non siano consultabili? Il Regno d’Italia unì a sé il Veneto, solamente dopo che, con il Trattato di Vienna del 1866, s’era esplicitamente impegnato a ricevere “il consenso delle popolazioni del (Lombardo Veneto) debitamente consultate”.

In altre parole, né Napoleone III, imperatore dei Francesi, né Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria, cedevano la sovranità direttamente all’Italia, ma la trasmettevano al popolo veneto, il quale avrebbe potuto liberamente e sovranamente decidere il suo avvenire, se unirsi o meno all’Italia.
Questo, ripeto, è quanto sottoscritto dall’Italia a Vienna; ma lo fece già con l’intenzione di tradire, sia la Francia, che l’Austria e il Popolo Veneto.
Dieci giorni dopo, infatti, nel proclama di indizione del Referendum e quindi prima dei risultati, l’Italia definiva sé stessa come liberatrice, il Popolo venetoe ra ormai declassato a sue Provincie, e l’Austria, (bella correttezza!) era definita una tirannide; insomma, una catena di falsità e calunnie per tutte le aprti in causa, eccetto che per sé stessa. Fu così che si guardò bene dal permettere che la messinscena del referendum trovasse una minima verifica internazionale, e dopo 148 anni si dice che le schede non sono ancora consultabili?
Sarebbe nell’interesse stesso dell’Italia poter dimostrare che dal 1866 è in Veneto per la corretta applicazione del Trattato di Vienna, da essa sottoscritto,
e non per il tradimento del diritto internazionale, tradimento che invaliderebbe sull’istante la dichiarata legittimità della presenza dell’Italia sul territorio veneto.




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